La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, con Ordinanza 16 aprile 2025 n. 9999 (Pres. Crucitti, Rel. Lume) accoglie il ricorso di un contribuente che contestava, con unico motivo, la sentenza di appello, tenuto conto che l’accertamento aveva ad oggetto anche l’IVA, e che nel ricorso di primo grado e in quello di appello aveva fatto presente che “se l’ufficio avesse attivato il contraddittorio preventivo il contribuente sarebbe stato posto in condizioni di fornire le fatture e i documenti giustificativi dei costi”. Al di là della evocazione di principi assai consolidati, dalla sentenza n. 24823/2015 in avanti in tema di tributi armonizzati, la pronuncia si rivela di interesse per la ricostruzione della più recente evoluzione giurisprudenziale e normativa del principio …
Con la sentenza n. 43 depositata il 15 aprile 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, commi 1, lettera c), e 2, …
“In tema di rimborso delle imposte sul reddito, gli interessi di cui all’art. 44delD.P.R. n. 602 del 1973- che non presuppongono la mora dell’Amministrazione e …
“In mancanza di una norma espressa che escluda la deducibilità degli oneri di cui all’art. 10, comma 1, lett. e) del Tuir dal reddito complessivo, …
La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, respingendo un ricorso dell’Agenzia delle Entrate, nell’ordinanza 9379 del 10 aprile 2025 (Pres. Stalla, Rel. Dell’Orfano) afferma alcuni …