Come ben precisava un recentissimo articolo a firma Francesca Picardi su Il Sole 24 Ore del 30 agosto 2014 è da segnalare un recente orientamento della Cassazione in senso garantista per il contribuente riguardo la motivazione dell’atto di classamento o di revisione del classamento catastale.
Secondo questo filone giurisprudenziale l’atto non può limitarsi a contenere l’indicazione della consistenza, della categoria e della classe attribuita dall’agenzia del Territorio (ora accorpata in quella delle Entrate) ma deve specificare, a pena di nullità, sia le ragioni giuridiche sia i presupposti di fatto dell’attribuzione o della modifica della rendita.
Segnaliamo infine una recente sentenza della Sezione Tributaria (n. 17679 del 6 agosto 2014) che non era citata nel predetto articolo e che riportiamo, al solito, per esteso.